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Friday 2 September 2011

LA CREMA ANTIRUGHE OTTENUTA DA FETI UMANI ABORTITI: ECCO COME I BAMBINI NON NATI SONO EQUIPARATI A SPAZZATURA!
La scienza senza regole produce aberrazioni: aborti a nascita parziale, banche clandestine d'organi umani, bambini estratti dal seno materno in stato di vita per garantire organi intatti alla ricerca scientifica, verifiche dei pesticidi su embrioni umani, ecc.
di Virginia Lalli
A 180 dollari si può comprare negli USA su prescrizione medica e via internet in Europa per 90 euro, la crema antirughe ottenuta da feti umani abortiti.
I ricercatori dell'Università di Losanna durante le operazioni sui feti nell'utero, si resero conto che i bambini, una volta nati, non avevano alcuna cicatrice. Le virtù di queste cellule di feto si sono allora rese evidenti: queste ultime potevano essere efficaci per trattare le vittime di ustioni. Un male per un bene? Verificata l'ipotesi, i ricercatori di Losanna hanno deciso di associarsi ad un laboratorio privato, Neocutis, autorizzandolo a commercializzare la prima crema antirughe a base di cellule di pelle di feto.
I responsabili di Neocutis hanno dichiarato al giornale Le Parisien: «In nessun caso, noi incoraggeremo l'aborto». Molti prodotti di tale casa contengono linee cellulari di origine fetale.
"The Guardian" nel 2004 ha pubblicato un articolo che illustra come una compagnia cinese usi i feti abortiti per la fabbricazione di cosmetici.
In generale, molte ricerche "mediche" sono state effettuate, e lo sono ancora oggi, sui bambini abortiti ancora in vita.
Il dottor Lawrence Lawn del Dipartimento di Medicina Sperimentale di Cambridge negli anni '70 compiva esperimenti su bimbi vivi abortiti. La sua  giustificazione è stata: "Usiamo semplicemente per il bene dell'umanità qualcosa che è destinato all'inceneritore... non li avrei mai fatti su un bambino vivo. Questo non sarebbe giusto". Sempre in Inghilterra, la Langhman Street Clinic (specializzata in aborti) vendeva feti vivi tra la 18a e la 22a settimana al Middlesex Hospital. Philip Stanley, portavoce della Clinica, ha dichiarato: "La posizione è chiara. Un feto deve avere 28 settimane di vita perché sia riconosciuto legalmente come essere umano. Prima di questo momento equivale a spazzatura".
Le cliniche abortive  rivendono a industrie farmaceutiche oppure ad istituti di ricerca i feti abortiti. Così nel silenzio felpato di questi "luoghi di morte" si è sviluppato un importante traffico che si stende su scala mondiale, e che nell'anno 2000 fruttava già un miliardo di dollari americani.
Certe cliniche consigliano la donna gravida di ritardare l'aborto. Fanno questo con lo scopo (non espresso) di ricevere bambini ben sviluppati, con organi funzionali, in perfette condizioni. Questi bambini di 18 settimane e più vengono estratti tramite un taglio cesareo. Con questo sistema il medico abortitore è in grado di soddisfare le più rigorose specificazioni dell'acquirente: l'industria farmaceutica, cosmetica o  ricercatori universitari.  Il cliente, che  pagherà il feto abortito tra i 70 e i 150 dollari lo riceverà col certificato che dice: estratto dal seno materno "in stato di vita".
Secondo la rivista Time Magazine, il commercio degli organi umani è una cruda realtà, ed in certi paesi i bambini della strada vengono catturati per alimentare le "banche clandestine d'organi umani".
Ecco alcuni esempi denunciati da giornalisti di come alcuni bambini abortiti sono stati sfruttati allo scopo di fornire organi umani.
Certi vaccini contro l'influenza vengono prodotti utilizzando polmoni di bambini abortiti, in sostituzione di uova di anitra.
Il 9 Gennaio 1980, la rivista Chemical Week ha rivelato che alcuni scienziati hanno tentato di produrre un vaccino contro il raffreddore. Per far questo avevano iniettato un virus di questa malattia nel dotto nasale di bambini non nati. Il 26 Luglio 1980, un giornale di Chicago, il Sun Time, ha riportato la notizia di esperienze fatte per verificare l'azione dei pesticidi sugli embrioni umani.
Una ditta farmaceutica si è servita di 14 piccoli abortiti per provare l'efficacia di alcuni prodotti da utilizzare contro l'ipertensione.
I reni di bambini non nati sono utilizzati per coltivare dei virus nelle ricerche sull'immunologia e la biochimica.
Gli intestini di bambini non nati sono utilizzati copiosamente nella preparazione del vaccino Salk, contro la Poliomielite.
Il 17 marzo 1996, una domenica, la televisione francese ha diffuso in rete nazionale un'emissione intitolata: "Gli embrioni umani sono utilizzati nel mondo". Tra l'altro, la rete nazionale ha divulgato una tecnica nuova chiamata "nascita parziale". Il medico prepara il corpo del bambino in modo che si presenti con le gambe e non con la testa. La testa deve rimanere bloccata all'interno dell'utero materno, la faccia in giù. Trovandosi in questa posizione il bambino non può gridare. Allora, mentre il bambino si agita disperatamente, il medico gli perfora il cranio presso la nuca, vi introduce un tubo e gli aspira il cervello. Un momento prima che il cranio sia vuotato del suo contenuto, il corpicino smette di agitarsi. Finito di succhiare, il medico tira fuori il corpicino e lo smembra. Separa le parti negoziabili, specialmente il cervello, e le confeziona non dimenticando di menzionare la garanzia: "In stato di vita".
Ancora oggi, bambini abortiti sono usati come cavie di laboratorio. In particolare, per la preparazione di alcuni tipi di vaccino. È quanto riporta, nel 2005, la Pontificia Accademia per la Vita nella dichiarazione "Riflessioni morali circa i vaccini preparati a partire da cellule provenienti da feti umani abortiti": "Dal punto di vista della prevenzione di malattie virali come la rosolia, la parotite, il morbillo, la varicella, l'epatite A, è chiaro che la messa a punto di vaccini efficaci contro tali malattie, e il loro impiego nella lotta contro queste infezioni fino alla loro eradicazione, mediante una immunizzazione obbligatoria di tutte le popolazioni interessate, rappresenta indubbiamente una "pietra miliare" nella lotta secolare dell'uomo contro le malattie infettive e contagiose. Tuttavia, questi stessi vaccini, poiché sono preparati a partire dai virus raccolti nei tessuti di feti infettati e volontariamente abortiti, e successivamente attenuati e coltivati mediante ceppi di cellule umane ugualmente provenienti da aborti volontari, non mancano di porre importanti problemi etici".
La produzione prosegue, nonostante in molti casi esistano alternative moralmente lecite con cellule ottenute da linee animali. Certo è che vi è una coincidenza temporale tra la scoperta di tali vaccini a fine anni '60 - inizio anni '70 e la concomitante 'esplosione' di leggi abortiste nei paesi cosiddetti "democratici". Secondo le parole di Marshall McLuhan alla "meccanicizzazione della morte" e al "sonnambulismo collettivo" di fronte a simili trattamenti della vita ricordiamo ciò che  Giovanni Paolo II scrisse nell'Evangelium vitae (1995): "Ritroviamo l'umiltà e il coraggio di pregare e digiunare, per ottenere che la forza che viene dall'Alto faccia crollare i muri di inganni e di menzogne, che nascondono agli occhi di tanti nostri fratelli e sorelle la natura perversa di comportamenti e di leggi ostili alla vita, e apra i loro cuori a propositi e intenti ispirati alla civiltà della vita e dell'amore".

Friday 10 June 2011

LA PRIMA USCITA DI CENERENTOLA... SORRY, LA DUCHESSA DI CAMBRIDGE

Cenerentola... Si fa per dire, naturalmente. Kate Middleton, neoduchessa di York proviene da una ricca famiglia della borghesia sudafricana. Cosa migliore di tutte, sembra dotata di un naturale buon gusto in fatto di abiti e accessori. Stile semplice ma molto trendy e chic.
La sua scarpetta, come potete vedere nella foto scattata ieri alla sua prima uscita ufficiale per una buona causa, il decimo anniversario dell'associazione "Absolute Return for Kids", non sarà di cristallo ma è comunque deliziosa. Anche se il numero 39 non doveva essere quello dei Cenerentola ma delle sorellastre :)
Elegantissima Kate, ha scelto per la serata un abito lungo e scivolato rosa pallido, tempestato di pallettes e cristalli, firmato Jenny Packham, venduto a 3.800 sterline nella boutique londinese della stilista.
Si prevede il tutto esaurito nel negozio.

Thursday 26 May 2011

MAUD, OVVERO QUESTIONE DI... POCHETTE


È diventata celebre per la sua sporta di cotone I’m not a plastic bag ed è finita tra le mani della duchessa di Cambridge nel breve volgere di pochi anni: parliamo di Anya Hindmarch la cui pochette Maud è stata sfoggiata in nero da una raggiante Kate Middleton durante un incontro informale con gli Obama nel corso della visita di Stato americana a Londra.
La borsetta, pur semplice nelle forme e nel colore, non è passata inosservata, vuoi perché spiccava tra mani adorne del magnifico zaffiro che William le ha regalato per il fidanzamento ufficiale, vuoi perché si abbinava perfettamente all’abito geometrico effetto bondage di Reiss in una delicata tonalità beige. La borsetta tra l’altro non è ancora neanche in vendita, ma sarà lanciata soltanto nei prossimi giorni. Ci sa fare con il marketing la signora Hindmarch. Ma soprattutto avrà da fare a soddisfare la prevedibile moltitudine di  coloro che vorranno acquistare Maud,  balzata agli onori della cronaca.
Kate Middleton è ormai un fenomeno mediatico di portata planetaria, e non c'erano dubbi che ogni particolare del suo abbigliamento, trucco e pettinatura è destinato a fare tendenza o quanto meno a catturare l'attenzione di un vasto pubblico di fashioniste, stilisti, giornalisti. Che dire della signora Obama, che nella foto non sfoggia nessuna pochette o minibag adatta all'occasione? Le consigliamo di prendere lezioni di styling da lady Kate. Oltre a un incontro fra signore, infatti, sarebbe stato interessante un... confronto fra pochette.

Via The bag lady

Wednesday 25 May 2011

Kate Middleton Wears a $340 Reiss Dress to Meet the Obamas

Tuesday, May 24, 2011, by Danica Lo
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Photo credit: Getty Images
Prince William and Kate Middleton (a.k.a. the Duke and Duchess of Cambridge) meet President Obama and First Lady Michelle Obama today in England. Kate Middleton is wearing a $340 Reiss "Shola" dress in camel.
The Reiss site seems to be experiencing some serious technical meltdowns this morning (no doubt because this photo of Middleton wearing their dress has been broadcast all over the world). In case you want the dress and can't get to the page online, we suggest calling your local Reiss shop—the number for the New York store on West Broadway is (212) 925-5707. There are also Reiss stores in Florida, Boston, and Los Angeles. Check the company's store directory for more info.
· Shola dress in camel, $340 at Reiss.

KATE E MICHELLE, STILI A CONFRONTO - Michelle e il marito hanno anche chiaccherato in privato per circa un quarto d'ora con i duchi di Cambridge William e Catherine, per i quali si è trattato del primo impegno ufficiale dopo le nozze. Kate, abbronzata dopo la luna di miele alle Seychelles, ha scelto un abito color cammello della catena Reiss in vendita a sole 175 sterline, (circa 200 euro) e nonostante ciò appariva molto più elegante di Michelle. A ben pensarci però le due donne hanno molto in comune in fatto di stile: entrambe mescolano con disinvoltura alta moda e creazioni di catene d'abbigliamento dal costo contenuto (Kate veste Whistles, Michelle compra J.Crew, un marchio casual-chic a buon mercato) quasi mai commettendo errori. E entrambe amano Alexander McQueen, la griffe scelta da Kate per il suo abito da sposa il mese scorso e da Michelle a gennaio, con il vestito rosso indossato al banchetto di stato in onore del presidente cinese Hu Jintao. (dal sito Ansa.it)

Monday 23 May 2011

CRONACHE DI PINKERMESSE

 "Pinkermesse", ovvero l'evento per festeggiare il Trentennale di  Harlequin Mondadori, al quale ho partecipato sabato 21 Maggio a Milano, in qualità di traduttrice con ventennale esperienza nel settore del genere rosa.  Perfetto italian style, location principesca, con Ferrari Testarossa che uscivano rombando dal garage sotterraneo del Four Season Hotel di Via Gesù nel cuore del Triangolo della Moda milanese.
Stucchi dorati, marmi, statue, lusso mozzafiato (non ero mai stata in vita mia all'interno di un hotel cinque stelle).
Insomma, niente a che vedere con la "Barca d'Oro",  "La Torraccia" o il "Rosalpina", i modesti alberghi vacanzieri che di solito frequentano i comuni mortali in note località marittime e montane.
Nella toilette delle signore (una specie di santuario dei bisogni corporali con le pareti completamente a specchio, un particolare che andrebbe psicanalizzato), c'erano persino delle agrippine, cioè divanetti in stile Roma Antica.  Forse per invitare gli ospiti al relax dopo avere espletato.
 Naturalmente gli asciugamani usa e getta non erano di carta, ma di un tessuto simile a quello antistatico che si utilizza per pulire lo schermo dei pc.
Che dire?  Esperienza apofatica.
Peccato solo che l'unico ristoro che ci hanno offerto, ovvero l'american coffee, era assolutamente imbevibile. Il sapore è un incrocio fra l'orzo e lo sciacquo di fondi di caffè.
L'ho assaggiato e ho liquidato subito la tazza accanto a un samovar russo con tre piedi che assomigliava ad Abramovic, il noto imprenditore russo, nonché proprietario del Chelsea Football Club.
Domanda: ma perché offrire il caffè all'americana invece del nostro delizioso espresso all'italiana? Non ho voluto infierire con la cameriera (dall'aspetto sembrava  turca o siciliana) dicendole: "Velluto, my favourite", per timore che  scambiasse le mie parole per un'avance e chiamasse la vigilanza.
Insomma ho scoperto che in un hotel cinque stelle cercano di risparmiare su certi particolari come alla Trattoria Cantarazza di venerabile memoria...
Naturalmente non è stato accennato nulla alla situazione lavorativa e salariale dei traduttori, dato che si trattava di una manifestazione a metà fra il promozionale e la riflessione sull'evoluzione
del romanzo rosa negli ultimi vent'anni.  Rosa? Per esplicita ammissione dei presenti, che non mi sembravano certo devoti di p. Pio, ormai la chick-lit è rosso profondo. Soprattutto nelle serie Passion, Paranormal e Nocturne. Quest'ultima che si rifà alla scia dell'occulto sull'onda del successo del film Twilight.
Quello che mi ha lasciato a dir poco stupefatta è stata la massa di donne presenti alla kermesse che aspira e ambisce disperatamente a lavorare come traduttore.
Dal punto di vista puramente tecnico, è un lavoro stupendo, autonomo e creativo, ma gli aspetti più "prosaici" sono a dir poco scoraggianti per chi lavora da anni come me in questo settore.
Comunque, le signore presenti, armate di Blackberry, iPad, notebook e Apple di vario genere, davano strenuamente la caccia ai pochi dirigenti Harlequin Mondadori presenti, nella speranza di intrufolarsi nel Sistema.
Ho avuto occasione di parlare con Simona Cives, una delle relatrici presenti, responsabile del progetto "Casa delle Traduzioni" di Roma, che mi ha detto
che è in studio la creazione di un albo professionale traduttori, ma che non si sa ancora nulla riguardo ai tempi di realizzazione.
Questo significa che quando verrà realizzato, con relativo fondo pensione, io sarò già da tempo in via Kennedy, ovvero la "location" del cimitero del paese in cui abito, con un bel sempreverde piantato fra la lastra e il lumino, (acceso, si spera. E' decisamente più trendy.)
Alla kermesse ha partecipato anche Franco Forte, sceneggiatore televisivo del programma RIS e Distretto di Polizia. Per via del nome, per poco non gli scoppiavo a ridere in faccia! Ma il papà e la mamma gli volevano proprio male quando è nato! Ero tentata di chiedergli se aveva un fratello che si chiamava Monaco di Baviera o una sorella di nome Stoccarda... FrancoForte, peraltro un tizio pelato, con baffi, dai modi simpatici. Uno dei pochi uomini presenti alla kermesse rosa. Mi sembrava un po' intimidito dall'agguerrita presenza femminile. Ogni tanto guardava il samovar che assomigliava ad Abramovic, con l'aria di chi avrebbe preferito trovarsi a Stamford Bridge insieme a Carletto (non quello della Findus).

Sunday 22 May 2011

MERINGATA AL CUCCHIAO

Meringata al cucchiaio




Questa ricetta è tratta dal libro di Benedetta Parodi, "Cotto e Mangiato"; assolutamente da delibare (la ricetta, non il libro)
  Ingredienti: (dose per minimo 8 persone)
600 ml di panna liquida
3 rossi d'uovo
6-7 cucchiai di zucchero
1/2 kg di spumoni o meringhe
caramello o cioccolato fuso a piacere
Preparazione:
Sbattere i rossi d'uovo con lo zucchero fino a che non risultino bianchi e spumosi.
Montare la panna, versarla in una ciotola capiente e unire i rossi mescolando sempre dal basso verso l'alto per evitare che la panna si smonti.
Sbriciolare nella crema circa 1/2 kg di meringhe o spumoni, mescolare ancora e lasciare in freezer almeno una notte.
Servire al cucchiaio guarnita con caramello o cioccolato fuso, avendo cura di toglierla dal freezer 10 minuti prima di servire.

Saturday 14 May 2011

ABBINAMENTI ABBIGLIAMENTO

SALDI E... GUARDAROBA PERFETTO
Vesti male e noteranno il vestito; vesti impeccabilmente e noteranno la donna.
Così diceva la celebre stilista francese Coco Chanel. E non possiamo che darle ragione; tuttavia, per vestire bene è essenziale avere un guardaroba ben fornito, con indumenti versatili e accessori ad hoc.
Come ben sappiamo, però, i soldi da spendere in vestiario e ornamenti non sono mai molti, soprattutto in questi tempi di crisi finanziaria. Inoltre, spesso gli abiti e gli accessori comprati in occasioni differenti sono in completo contrasto fra loro.
Ma la soluzione è a portata di mano: con un po’ di pianificazione e qualche espediente astuto, infatti, è possibile rinnovare completamente il proprio  abbigliamento senza spendere una fortuna. Per di più, adesso che ci sono sono i saldi è il periodo giusto per fare spese azzeccate.
L’operazione  “rifarsi il guardaroba risparmiando” è da dividere in due fasi: una prima parte di inventario e organizzazione, e una seconda parte di shopping mirato. Innanzitutto, bisogna svuotare l’armadio e controllare con obiettività ogni capo di vestiario che si possiede.
Organizzatevi realizzando tre sezioni: abiti da tenere, abiti da regalare e abiti da buttare. Bando ai sentimentalismi: i vestiti rovinati che non si possono proprio rimettere in sesto, vanno buttati via senza esitazioni. Quelli che hanno ancora qualche speranza, portateli dalla sarta o aggiustateli voi stesse. Ma fatelo al più presto, oppure li metterete da parte e alla fine non li aggiusterete mai.
Che fare, invece, degli indumenti in buono stato che avete indossato una volta e non indosserete mai più?  Portateli alla Caritas o vendeteli su Ebay. Oppure scambiateli in uno swap party con le amiche, un ottimo modo per cambiare look e disfarsi dei piccoli errori di abbigliamento.
Una volta che avrete diviso il guardaroba, separate gli abiti per categorie - gonne, pantaloni, magliette, abitini - e poi dividete ogni categoria in schemi di colori e tonalità. Dopo aver inventariato il vostro abbigliamento, avrete le idee ben chiare: saprete esattamente cosa possedete, e in che colori, e cosa invece dovreste acquistare.
Per completare lo speciale “nuovo guardaroba low cost“, ecco alcuni consigli per fare uno shopping mirato e intelligente. Innanzitutto, perché non fare una lista di quello che avete e quello che vi manca, segnandovi i colori? In questo modo andate a colpo sicuro!
Comprate alcuni top e magliette che possono essere indossati con i jeans ma anche con un paio di pantaloni formali. Al momento dell’acquisto, tenete a mente i colori di quelli che avete già. Se volete prendere magliette e top particolari,  assicuratevi che ogni top possa essere indossato almeno in tre modi diversi.
Non acquistate nulla troppo di moda: non c’è convenienza a prendere qualcosa che sarà di tendenza solo per 3 o 4 mesi, a meno che non lo indossiate anche una volta che la moda è terminata. Come diceva Coco Chanel, la moda è fatta per andare fuori moda.
Non acquistate qualcosa di poco utile solo perché è in saldo: un abito elegante da 100 € può essere un affare, ma non se lo indossate due volte all’anno. Degli stivali per la neve al 50 % sono un vero affare, ma non se abitate in un posto soleggiato dove non  nevica mai.
Infine, sviluppate e create uno stile tutto vostro: invece di seguire l’ultima moda, trovate uno stile personale dove gli abiti vi stanno bene e  vi valorizzano.

In un guardaroba impeccabile, non possono mancare gli accessori. Scarpe, borse, collane, foulard e bracciali riescono a rendere speciale qualsiasi mise con poca spesa.
Gli accessori possono cambiare completamente un look: un abbigliamento formale può trasformarsi in classico e sofisticato, un look colorato può essere reso etnico o divertente, a seconda degli ornamenti scelti.
Orecchini, collane e bracciali di bigiotteria non sono molto costosi: per andare sul sicuro, scegliete un paio di orecchini pendenti, una collana abbinata agli orecchini e tanti braccialetti della stessa foggia da indossare insieme.
Acquistate degli orecchini a cerchio per essere stilose, e qualche ciondolo etnico da indossare con i capi di vestiario più colorati. Sono molto belli anche i ciondoli in acciaio, dalle forme stilizzate: vanno bene nelle occasioni formali e sono molto belli abbinati al nero e al bianco.
Per quanto riguarda le borse, ogni donna dovrebbe averne almeno tre: una borsa per tutti i giorni di dimensione media, dal colore neutro che sta bene con tutto. Poi, serve una piccola pochette da sera, rigorosamente nera o bianca, per rendere perfetto il look delle occasioni formali. Infine, una borsa oversize di un colore acceso e metallico - viola, argento, oro - per dare un tocco di stile all’abbigliamento più scuro.
Dopo le tre borse di base, ci sono mille modelli tra cui scegliere per fare una bella figura: le borse a bauletto, quelle da portare a mano, le borsette morbide… Assicuratevi di sceglierle dello stesso colore delle scarpe che possedete, in modo da abbinarle al meglio.

Passiamo quindi alle scarpe, passione di ogni donna! Ne occorrono sei paia fondamentali: delle  décolletées nere, delle scarpe aperte in punta con il cinturino posteriore, degli stivali classici, un paio di sandali bassi, delle ballerine e delle scarpe casual. Questi i modelli base: se si hanno già questi tipi di scarpe, è possibile sbizzarrirsi con i colori e le forme, ricordando di scegliere tonalità facilmente abbinabili con il resto del guardaroba e con le borse.
Infine, un accessorio che non può mancare in un guardaroba è la cintura: ne basta una bella, dello stesso materiale della borsa che usiamo più spesso o delle scarpe che preferiamo.
Tuttavia, trovare il vestito più adatto alla forma del proprio corpo non è così semplice come sembra. Anzi, spesso ci capita di sbagliare del tutto modello e di infagottarci in abiti troppo grandi, oppure strizzarci in mini vestiti che non ci rendono assolutamente giustizia.
 L’abito perfetto è in tessuto jersey, con scollo a V e qualche inserto particolare sul davanti: può essere una serie di pizzi come un’onda di tessuto. La regola generale, quella che vale per tutte poi è semplice, l'abito che indossiamo rispecchia noi stesse, fisicamente e psicologicamente, il guardaroba ideale quindi, è sensibile alle tendenze, ma tiene soprattutto conto di certe variabili molto personali, come temperamento, tenore di vita, lifestyle, età anagrafica & dell'anima.

Scoprite cosa dovremmo avere nel nostro perfetto armadio…
Fonte: The little pink book : Eleganza (libro)
Autore: Eleonora Gionchi

Jeans: considerati ormai un capo basic, classico ed indispensabili, ne esistono differenti modelli e colori, si consigliano quelli in denim scuro se si vogliono fare degli abbinamenti più eleganti,per esempio con maglioncini in cashmere o con giacche scure.
T-shirt: altro elemento base del guardaroba moderno, la misura perfetta non dovrebbe essere né quella troppo larga, il rischio “cicciotta” altrimenti è dietro l’angolo, ma neanche troppo stretta altrimenti si potrebbe scivolare nel volgare. La bellezza delle magliette è che possono donare un tocco di colore anche ai completi più seri, per esempio abbinando un colore acceso col classico nero o grigio.
Camicia bianca: ogni donna dovrebbe averne almeno una nel suo armadio, è un capo perfetto in ogni occasione, per essere più femminile è consigliato un modello sciancrato in modo da avere un look casual chic, mentre se si vuole giocare al female-male è bello portarne una con colletto inamidato e i polsini chiusi dai gemelli.
Golf e dolcevita: i golf e i cardigan sono indispensabili, per esempio un bel dolcevita nero è un ottimo pass per qualsiasi abbinamento, però importanti sono anche i tessuti: sicuramente la seta o il cashmere costano di più, però sono filati che durano di più rispetto alla lana o al cotone.
Giacca o blazer: il giacchino di tweed è facilmente abbinabile, chic senza essere impegnativo, mentre le giacche completano qualsiasi look, senza contare che snelliscono soprattutto se si scelgono quelle sciancrate. Per qualcosa di unico, è meglio scegliere un capo vintage o tessuti particolari.
Pantaloni neri: un vero must have, da indossare di giorno o di sera, facilmente abbinabili con tutto
Gonna o abitino da giorno: benché molte donne preferiscano i pantaloni alle gonne, è però necessario che ogni donna abbia una gonna o un abito da giorno. Le linee lunghe e dritte sono perfette per le donne alte mentre se si è di media statura sono consigliate quelle al ginocchio; mentre un abito essenziale con maniche o con spalline è perfetto per qualsiasi occasione.
Tailleur: un classico tailleur, magari grigio o nero, è adatto per il lavoro, mentre può anche essere spezzato con altri capi base.La scelta del tessuto è meno rilevante del taglio, riguardo ai colori sicuramente i due sopracitati sono sicuramente più facili da abbinare.
Tubino nero: un classico immancabile! Sceglierne uno semplice, magari però affinché non dia noia, è meglio che abbia un dettaglio particolare, magari in satin oppure col collo a barchetta, sono consigliati quelli senza maniche.

Dimmi che guardaroba hai e ti dirò chi sei…si potrebbe dire in poche parole visto che ogni giorno ognuno si trova a fare i conti con gonne,pantaloni,maglioni,vestiti che ti fissano enigmatici dagli appendini aspettando che tu ti decida a trovare il mix giusto per l’umore della giornata
 Per molte donne il rapporto con il guardaroba è conflittuale:- non ho niente da mettere- non riesco ad abbinare i capi che ho comprato- ho troppa roba ma non so mai scegliere- finisce sempre che metto le solite cose..- cosa metto per l’ufficio??



Un po’ di space clearing non guastaLa maggior parte di noi utilizza solo il 20% del contenuto…. Un po’ pochino ! Dunque, se vuoi dar vita e valore a ciò che possedi, essere in grado di sfruttare al meglio il tuo guardaroba anche per andare in ufficio, fatti coraggio e nel weekend comincia a sbarazzarti di ciò che veramente non serve:
 1 lontan dagli occhi…
Tutto ciò che non ti sta più bene. Prendi un contenitore apposito da tenere in soffitta: guadagna spazio e smetti di deprimerti guardando regolarmente abiti che non puoi più mettere.

 2 gli amarcordI capi che tieni solo per ragioni sentimentali: anche loro in una bella valigia in soffitta, sarà bello andarli a rivedere di tanto in tanto. Come un album dei ricordi.
Gli abiti che hai lì da tanto tempo ma che, pur senza una specifica ragione, non mettI mai…. Una ragione ci sarà!!

 3 ci eravamo tanto amati..
Tutto ciò che ha l’aria consumata e troppo vissuta. Questa è la parte piu’ difficile.. i capi che ti facevano sentir bene, che hai amato ed indossato fino alla fine .. Purtroppo sono a fine corsa, e si vede. Perciò: salutali senza rimpianti.

4 A stitch in time saves nine (un punto in tempo ne salva nove)
Tutto ciò che deve essere riparato, bottoni ciondolanti, orli che si scuciono..Oppure i capi che necessitano di un passaggio in tintoria: mettIli da parte in un cestino, e portali a far riparare o a lavare. Sarà molto piu’ piacevole ritrovarli in perfetto ordine nel tuo armadio.
 E adesso… Piccoli suggerimenti di organizzazione.

1 Preferisci  appendini uguali , un po’ conformati per sostenere meglio gli abiti e le giacche. Assolutamente bandite le grucce di filo di metallo!
2 Appendi tutti i capi nello stesso verso, ti farà risparmiare spazio e sarà piu’ facile ‘consultare’ il contenuto del tuo armadio
3 Fai in modo da raggruppare i capi per tipologia: da sinistra tutte le giacche, poi i golfini (quelli che possono stare appesi senza rovinarsi), poi le camicie, poi le gonne ed infine in pantaloni

4 Le maglie in genere andranno tenute nei cassetti. Se hai la possibilità dividile a seconda dei colori (ad esempio i neri e i grigi, i bianchi ed i neutri, i colorati), e mettile in cassetti diversi, come per esempio quelli di un comodo contenitore multiuso.


5 In un cassetto o in un’anta a parte tieni i capi ‘per le occasioni’ o i capi particolari che utilizzi una volta tanto e che è inutile andare a rovistare ogni mattina, tipo il minicardigan in paillettes, l’abito di seta o la stola ereditata dalla nonna...
Idea:
Per evitare che camicie e golfini in tessuti piu’ leggeri e scivolosi caschino continuamente dall’appendino, basterà attaccare un paio di piccole strisce di velcro adesivo che tratterranno meravigliosamente i capi al loro posto

 Quando hai finito, prova qualche combinazione tra i capi che hai ora in guardaroba e fatti delle foto di promemoria da tenere nell’armadio.
La mattina vestirsi con i capi giusti in zero tempo sarà un gioco da ragazze!


Quali sono i passi fondamentali da mettere in pratica subito per avere un immediato ‘effetto dimagrante’?I COLORI
- indossa il monocolore.. Se l’occhio di chi guarda scivola senza interruzioni, la figura appare piu’ snella

- i colori scuri sono i piu’ snellenti di quelli chiari Tutto nero, tutto blu, grigio scuro, o tinte scure molto simili tra loro

- evita troppi blocchi di colore (maglia, pantalone, cintura, calza, scarpa), ciascuno funziona come una riga orizzontale che ‘taglia’ la figura e contribuisce ad accorciare la statura percepita
I TESSUTI
- evita i tessuti troppo spessi o maglie troppo soffici o molto lavorate perché aumentano il volume

COME VESTIRTI
- evita i capi a fagotto o maglie oversize perché non nascondono, ma al contrario enfatizzano

- porta la camicia fuori dal pantalone, mantenendo tonalità dei due capi di colore simile, aiuterà a minimizzare una pancia prominente

- il pantalone dovrà avere sempre una piega centrale stirata, la famosa linea verticale che aiuta ad allungare e snellire

- evita le calzature piatte, un buon tacco di qualche centimetro valorizza ed aiuta la postura

OTTIMIZZA I TUOI PUNTI OK
- fai in modo di evidenziare sempre i punti piu’ snelli del tuo fisico (in alcuni casi saranno i polsi, gli avambracci, le caviglie) o i tuoi punti di forza (decolletè, punto vita)

- cura molto bene il viso ed i capelli, se hai un fisico decisamente forte dovrai fare del tuo viso il focus principale della tua persona!

Ma cos' è lo stile?Lo stile è la capacità di scegliere in maniera personale e mirata fra tante cose,tante proposte.In una parola…selezionare.
Non è una semplice selezione ma una scelta che dipende da come tu ti vedi,dallo stato d’animo del momento,dalla tua personalità.

L’armadio è come un labirinto con molte possibilità.
E’ la tua creatività che fa la dfferenza nell’abbinare,nel mescolare,nell’osare.
Che impressione vuoi dare?
Lo stile è molto di più della somma di vestiti e accessori.

La moda riguarda i vestiti.
Lo stile lo fa chi li indossa,il suo carattere

La moda viene dall’esterno
Lo stile viene da dentro di te

La moda è riproducibile
Lo stile è inimitabile

La moda è la superficie
Lo stile è la sostanza

Lo stile non riguarda la taglia ma è un atteggiamento. 

COME ESSERE ELEGANTI A 40 ANNI e oltre...

Qualche consiglio e trucco per il perfetto look:
Accetta il fatto che il tempo non si ferma, e scopri come puoi "avanzare con grazia".
 Quello che funzionava a 20 anni ora non ti si addice più. Se ti ostini a vestirti da ragazzina otterrai l'effetto contrario, mettendo in evidenza la tua età.
 Evita assolutamente: gonne troppo corte, pantaloni a vita troppo bassa, ombelico in mostra, scollature esagerate, insomma tutti gli eccessi - anche e soprattutto quelli 'di moda'. Anche qualsiasi capo di biancheria a vista. 

 Guardati dagli abiti senza forma, molto larghi, ondeggianti, ecc. I vestiti che indossi devono avere un buon taglio, una forma che riesce a rendere elegante anche una vita un po' appesantita e a mascherare qualche punto che comincia a perdere di tonicità.
 Porta colori chiari vicino al volto, per dargli luce. Se hai qualcosa di scuro indosso, usa una sciarpa, un colletto, una collana. Insomma, qualsiasi cosa che possa creare un punto di luce nelle vicinanze del volto, soprattutto se i capelli sono scuri. No assoluto ai capelli 'nature': il taglio, il colore, la piega, tutto deve essere molto curato.

 Se hai belle gambe, valorizzale. Se le mini sono vietate, si può vestire belle gonne al ginocchio completate da scarpe chic.
 
 

Ricapitolando: Si può essere belle ed eleganti tenendo a mente un concetto fondamentale: siamo noi che scegliamo cosa indossare perché valorizza i nostri punti di forza e nasconde i nostri difetti, non è, o meglio, non dovrebbe essere la moda ad imporre abiti e colori, modelli e stili.  
La classe  è fatta di semplicità e originalità, senza eccessi e assurde ricercatezze che potrebbero al contrario, condurre al kitsch.
Il consiglio è quindi quello di prendere come riferimento il vestire classico, sul quale orientare le proprie scelte. Il raggiungimento dell’eleganza e raffinatezza di stile sta nel riuscire ad abbinare piccoli dettagli e non nell’eccentrico che è soltanto un originalità non bella.
Per vestire con gusto, bisogna prima di tutto conoscersi bene; sapere quali colori, tonalità, sfumature, ma anche modelli stanno meglio indosso alla nostra persona. Analizzando bene i nostri pregi e difetti fisici, potremmo riuscire a risaltare i primi e nascondere gli altri.


 
 Personal style has very little to do with what one wears. Personal style can not be learned or taught, you either have it or you don't.

CROSS DRESSING

Metti un tutù sopra i jeans

TENDENZE Sovrapposizioni libere e usi rovesciati: è il cross-dressing, lo stile che sta riscrivendo le regole del vestire. Sfiorando il capolavoro. O l'assoluto disastro
di Maria Cristina Righi
Courtesy of Louis Vuitton; Comme des Garçon; Watanabe; Vivienne Westwood; Paramount; Archivio Future Concept Lab.
Lo chiffon con il tricot a punti larghi, il jeans con la mini, un top oversize con una micro T-shirt che lo stringe e sopra tutto un piccolo blazer. Poi losanghe, righe e quadri abbinati tra loro. Sovrapposizioni creative e accostamenti improbabili, tra pezzi etnici, vintage, capi classici e tecnologici. La moda delle ultime stagioni ci ha insegnato il cross-dressing, un incrocio di stili e di colori che ha come regola la libertà assoluta. La fine, cioè, del dresscode. Ovvero, non ci sono più regole. "Il fenomeno del cross-dressing ci arriva dall'Estremo Oriente", ha spiegato Paolo Ferrarini, ricercatore del Future Concept Lab. "Il riferimento culturale è proprio il corpo scenografico delle ragazze di Shibuya, che si vestono tutti i giorni come fosse carnevale. Le nuove generazioni orientali (coreane, giapponesi, anche cinesi, soprattutto di Hong Kong) sono eccezionali nel sovrapporre, comporre e ricomporre capi di abbigliamento personalizzati, sempre nuovi e diversi. Un melting-pot al limite del trash. Il bello di questo stile è che la soglia di personalizzazione si è alzata tantissimo". Un fenomeno che ormai è diventato di massa. "L'imprevedibilità è diventata di moda", ha detto Jörg Ehrlich, direttore creativo della maison René Lezard, in un'intervista al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine. "La parola d'ordine è "individualità". Il mix&match di colori, materiali e stili è una tendenza che non è apparsa improvvisamente. Si è insinuata piano piano". Lo stile cross-dressing ha avuto come portavoce Patricia Field, responsabile del look delle quattro protagoniste della cult serie tv Sex and the City (oggi finalmente disponibile anche da noi in dvd). E così, se Sarah Jessica Parker si meritava le copertine delle riviste di moda di tutto il mondo per la sua (sobria) eleganza, nel ruolo di Carrie Bradshaw - protagonista del serial - si permetteva invece di girare per i locali branché di Manhattan con accostamenti improbabili di pezzi firmati e non. Il cross-dressing creato in esclusiva per Carrie, Samantha, Miranda e Charlotte, ha avuto subito un successo così clamoroso tra le trentenni newyorkesi da spingere Patricia Field ad aprire una boutique a Soho dove sono tuttora in vendita i diversi mix&match di Sex & the City. Con le collezioni della stagione in corso il cross-dressing ha raggiunto la sua massima santificazione e l'apice della sua parabola di successo. E l'inizio della sua fine. La libertà è sconfinata nella volgarità e nel cattivo gusto. Tanto che è già stata coniata una nuova definizione: fugly, cioè "fucking ugly" o addirittura "frightening ugly" ("brutto da far schifo" o "da far paura") con siti che raccolgono anche le foto delle star immortalate nella loro versione più fugly. "Sono stati proprio gli esempi mediatici a portare il cross-dressing verso il kitsch e la volgarità", commenta il sociologo Paolo Apice, fondatore dell'istituto di ricerca SET, Studi Etnografici sulle Tendenze. "Nella nostra società conta soprattutto l'apparenza. L'immagine alla quale tendere è quella del calciatore e della velina. Ma quando una tendenza si è diffusa a tutti i livelli è inevitabile che inizi il suo declino. La moda per la prossima stagione autunno-inverno ha già rilanciato con la proposta di donne castigatissime (Prada) e uomini ultrasobri (Gucci)". Interviene anche Anna Molinari, da sempre la mente creativa di Blumarine: "Le nuove collezioni saranno più pacate nei colori e nello stile. Questo credo dipenda da certe esagerazioni che stiamo vedendo ora. I colori e le stampe che creano gli stilisti spesso vengono male interpretati, accostando accessori sbagliati". Si va dunque verso un autunno sobrio, che forse lascia poco spazio alla creatività? "Non credo che il cross-dressing in sé sia arrivato alla fine", commenta lo stilista canadese Dean Caten che insieme al gemello Dan firma le collezioni DSquared2. "Sobrietà non significa automaticamente che si spenga il gusto per la creatività individuale. Donne e uomini hanno imparato a distinguersi dagli altri con accostamenti e mix di pezzi sempre più personalizzati. Certo il rischio di cadere nel cattivo gusto c'è sempre. Di fatto lo stile è innato, ma esercitandosi negli abbinamenti si può migliorare". Anche lo stilista Antonio Marras, da sempre innamorato del mix&match (nel 1995 ha addirittura fatto sfilare dei capi originali vintage), non crede nella fine definitiva del cross-dressing: "Adoro mischiare, incrociare, assemblare, sovrapporre per contrasto, per richiamo, per assonanza o antitesi. Trovo che il cross-dressing sia assolutamente il futuro. Tutto è stato fatto, tutto è stato detto prima, la novità sta nel personalizzare con l'assemblaggio. È vero che la moda di quest'inverno sarà più pulita, ma si tratta solo di un percorso naturale. Dopo una stagione di turbinìo, va da sé una stagione di rigore. Ma si tratta di trend, non di stile. Io sono per la fantasia al potere, purché esercitata con equilibrio e bilanciamenti di dettagli, giusto per non cadere nel too much". Conclude, infine, Gianfranco Ferré: "La moda è intelligenza in progress, sperimentazione. E dunque è anche rilettura sistematica del concetto di sobrietà. È la sua interpretazione, la sua declinazione in forme e modi inediti, con concessioni all'originalità e, perché no, all'eccentricità. E l'esempio più immediato di questa mia attitudine è forse proprio quello della mia camicia bianca, diventata un classico, un emblema di sobrietà, perché costantemente presente nelle mie collezioni, anche se mai uguale a se stessa: giocata di volta in volta tra tagli rigorosamente maschili e materiali iperfemminili, tra proporzioni rinnovate e forme radicalmente reimpostate".

SHOP YOUR CLOSET

Think like a fashion editorNow it's time to act like a fashion editor: mix and match your pieces and see how they can be worn in new ways. Get creative or use magazines for inspiration, you'll be amazed at how many new outfits you can create with the pieces you already own. And if you're truly organized, take digital photos of your outfit ideas - it will make getting dressed easier and will ensure that items don't get lost in the back of your closet again.
Finally, organize your closet the best that you can and move your most versatile favorites front and center. Remember, if you can't see it, you won't wear it.
Stock up on timeless classics you'll wear for years to come
Savvy shoppers know that well-rounded wardrobes begin with a core set of basics that easily ride the fickle fashion waves from season to season. These investment pieces help to create a strong foundation upon which seasonal trendy items can be mixed in for a fresh update. In these tough economic times, having a timeless wardrobe you can count on is more important than ever. This means investing in quality fabrics, flattering cuts and simple, yet stylish, silhouettes that will last for years. And when it comes to your core wardrobe, think quality rather than quantity; just a few well-chosen pieces are all that's necessary.
Focus on seasonless pieces that can be layered and worn year round
Try not to think in terms of winter and summer clothes; instead, invest in seasonless items that ensure you will get the most out of every piece you buy. Fabrics like silk, cotton and lightweight wool or cashmere can be worn virtually all year. Sleeveless or short sleeve pieces can be easily layered under little jackets and cardigans or over thin turtlenecks and long sleeve shirts when the temperature dips. Skirts and dresses can be paired with tights and boots in the winter or bare legs and sandals in the summer.
Classically trained.By definition, classics are timeless and never go out of style. Trends are short lived, anywhere from a few months to a year max. The majority of your closet should include quality classics, that can last and transition very well. A great pencil skirt, crisp belted trench, tailored collared white shirt, great fitting trouser jeans. These are great examples of classics that every woman should have. Have a little fun with trends that work for you, being careful to not overspend and be hypnotized by the status of the label or because "everyone" has one. About 70% of your wardrobe should be timeless pieces and 30% can be trendier items.
Round out your wardrobe with cheap chic trendy pieces
As mentioned above, the large majority of your wardrobe should consist of quality pieces that fit you well and stand the test of time. However, it takes a few trendy items each season to keep your classics looking current. Don't spend a lot on trends you'll only wear for one season, a few well-chosen additions from stores like  H&M and Zara are perfect for quick updates to mix in with your core wardrobe.
Discover the power of accessories
Whether it's a fantastic necklace, a chic belt, a colorful scarf, textured tights, a luxe handbag or oversized sunglasses, a well-chosen accessory has the power to instantly upgrade or completely transform your look. A few high-impact accessories can do wonders for your wardrobe.
DIY, (do it yourself)even if someone else does it for you.Even if your inner Martha Stewart is not there, you can still DIY. Go to fabric and notion stores and revamp easy separates directly from your closet. Spruce up an old cardigan with fun embellishments or trim. Update the buttons on an old blazer and remove the shoulder pads for a more modern look. You can do these fun projects yourself.

IMPARARE A VESTIRSI

SAPPIAMO DAVVERO VESTIRCI CON CLASSE E PERSONALITA'?
 
L’eleganza non la si può spiegare. Come per la bellezza: è assolutamente naturale.
Non è codificabile. Non si può elaborare un prontuario a cui ricorrere in casi di incertezza; la persona elegante sa trovare in se stessa il modo di comportarsi o di vestirsi. E’ un piccolo codice personale alimentato dall’interiore percezione del bello, capacità di creare armonia in quello che si indossa.
 Nel vestire, l’eleganza ha come presupposto che l’abito risponde all'età, alla personalità, conformazione fisica di chi lo indossa, ed inoltre è in armonia con il luogo e la circostanza in cui viene indossato. Si svela poi attraverso i dettagli; è la somma di pochi piccoli particolari: un gioiello, una cintura, le scarpe o la borsa; la pettinatura, ecc.
L’eleganza è sobria e la sobrietà è elegante. L’una e l’altra sono piacevoli, gradevoli, confortanti ma anche più belle. Può o essere, quando è il caso, anche seducente. C’è più fascino nella semplicità che in ogni sfacciata esibizione.
L’eleganza non è appariscente. Non è un accumulo di orpelli e di esibizionismi. È stile, consapevolezza, misura. Un’equilibrata mescolanza di istintivo buon gusto e di scelte precise, di cura della sostanza e minuziosa attenzione a ogni dettaglio.

E ADESSO CHE FARE?
 
Poniamoci davanti ad uno specchio ed osserviamoci con attenzione: decidiamo quali sono i punti da valorizzare e quelli da mimetizzare. Qual è la "linea estetica" che più ci si addice? Siamo sportive, civettuole, timide, aggressive, modeste, scattanti? Non adottiamo tenute che facciano a pugni col nostro fisico e con il nostro carattere. Ci sentiremmo a disagio e una donna a disagio, anche se è vestita benissimo, non è mai elegante.
Dobbiamo scegliere vestiti e accessori dei quali siamo sicure di utilizzare, che si adattano al nostro tipo di vita.
Prima di ogni acquisto chiediamoci: quando avrò occasione di indossarlo? Non è troppo in contrasto con la mia linea consueta? Detto questo non intendo dire che sia sempre obbligatorio acquistare solamente cose sagge, prudenti e senza fantasia; anzi, un briciolo di fantasia qualche volta non guasta. Ma deve trattarsi di un briciolo solo e, soprattutto, intelligente. Un foulard dai colori accesi, una cintura bizzarra sono accessori che anche una tranquilla donna di casa può permettersi. La stessa donna invece, una camicetta trasparente, in quali occasioni potrebbe indossarla? Mentre accompagna a scuola i bambini? Mentre cucina?
Non basta saper scegliere gli abiti e gli accessori giusti, bisogna anche imparare ad assortirli. Occorre che tutto, iniziando dalla pettinatura, per passare poi al vestito, al trucco, possa "convivere" su di noi d'amore e d'accordo. E attenzione agli eccessi di ogni tipo: anche se ben assortiti, anche se raffinati, troppi gioielli, compromettono rovinosamente l'armonia. Una donna "troppo" elegante non è mai una donna elegante.
Occorre imparare a organizzare il proprio guardaroba in modo intelligente. Non importa avere pochi vestiti e pochi accessori, ma quel poco deve essere ben organizzato. E' consigliabile avere per ogni capo, gli accessori adatti; ed è bene fare in modo che buona parte dei vestiti, dei soprabiti, degli accessori siano intercambiabili. Avremo così, con la stessa spesa, un guardaroba più ricco, più variato e più armonioso.
Non c'è eleganza, non c'è classe che resista a certe piccole disattenzioni: come, per esempio, l'orlo della sottoveste che spunta dalla gonna quando si alzano le braccia; la spallina del reggiseno che fa capolino dalla scollatura; le calze che fanno la grinza sulla caviglia; la gonna stropicciata; il bottone che manca della camicetta, l'orlo scucito della gonna e così via. Sono piccole cose capaci di guastare un insieme d'alta classe. Prima di uscire esaminatevi allo specchio, davanti, di dietro, di fianco, alzate le braccia, sedetevi, chinatevi: va tutto bene? E' difficile essere sempre impeccabili, ma non è impossibile.
La coerenza è fondamentale perché il messaggio arrivi senza distorsioni. Se siamo eleganti e utilizziamo un tono di voce urlato, pieno di parolacce, siamo incoerenti e quindi meno credibili. Se invece il tono di voce è sicuro e determinato, pacato siamo in armonia con l’immagine che diamo di noi. Se il vestito fosse quasi inesistente? In estate, c’è chi eccede nello svestirsi. Secondo la psichiatra, in questo caso, si espone la carne. E cioè si perde la personalità,caratteristica dell’eleganza, dimenticando di essere persona e diventando oggetto agli occhi degli altri.
 
“Quando scegliamo come vestirci dobbiamo conciliare il nostro stile personale, il nostro gusto, ciò che ci piace con ciò che ci sta bene e soprattutto con le persone che incontreremo”. Vogliamo fare bella figura? Dobbiamo saper essere semplici e ricercate insieme, e capire l’ambiente a cui ci rapportiamo. Se dobbiamo incontrare giovani a un concerto pop, ci vestiremo con un bel paio di jeans e maglietta per entrare più facilmente in comunicazione. Ma non andremo così in una riunione in banca. Se non ci piace il tailleur, indossiamo una camicia bianca, collana colorata e gonna tubino, o pantaloni, dello stesso colore della collana. Se il viola è di moda e ci sta male, aboliamolo. Se vogliamo slanciare le gambe mettiamo le calze dello stesso colore delle scarpe. Se abbiamo un busto corto, non va bene il top corto, ci accorcia ulteriormente.  
Non siamo più ai tempi della divisa. Oggi la creatività vince. Tutto è permesso: con un mix di codici. Si mischiano tessuti, colori contrastanti, stampati. Evitiamo le paccottiglie, che poi non indossiamo neppure con disinvoltura.
 
Per essere elegante non è necessario spendere una fortuna. Bastano pochi capi, ma di ottima qualità.
Non è importante che siano originali, in giro ci sono delle ottime imitazioni delle migliori firme.
Sono un ottimo sistema per vestire di classe senza spendere un patrimonio. Ma soprattutto non comprate mai abiti scadenti, da quattro soldi, li mettete due o tre volte e, poi, li dovete buttare.

Per essere eleganti non si deve eccedere. No ai piercing, ombelichi scoperti, scollature abbondanti, gonne troppo corte, vestiti troppo aderenti.
 
Essere appariscenti non è mai elegante. Farsi notare è diverso. Per esempio, una ragazza molto giovane è tentata di vestire in maniera simile alle amiche.
Ma se anziché indossare jeans a vita bassa e l'ormai decisamente demodè ombelico in vista, dovesse scegliere un jeans con una camicetta, magari in chiffon di seta, a pois bianchi e neri, ballerine e cerchietto fra i capelli, certo si noterebbero di più le amiche.... ma solo per la loro mancanza di stile!
 
Per essere sempre chic bastano pochi pezzi base: jeans e camicia bianca, per esempio. Ma anche un tubino nero, un trench e un filo di perle. Capi da mescolare. Facendo, apposta, qualche errore. Ogni donna sa infatti che i cosiddetti capi base del guardaroba devono essere usati con fantasia, per trasformare in tocco di stile un dettaglio mancante o un errore voluto. Guai dunque alla parure: con collana di perle + tubino nero + décolleté + Kelly di Hermès o surrogato, si rischierebbe una noia infinita.  
Essere fashion spendendo il giusto di può. Bastano infatti pochi dettagli di moda per rendere il vostro guardaroba più attuale e trendy.Per cominciare, apri l'armadio e fai l'inventario di tutto ciò che possiedi, individua quindi ciò che è necessario acquistare.Ed ora cominciamo a fare shopping! Ricorda di scegliere capi che possano aiutarti a fare abbinamenti semplici ma che ti possano garantire sempre una certa eleganza. In più il colore nero è sempre molto elegante e sta bene a tutte in quanto snellisce la figura. Un cappotto di colore nero è un'ottima scelta.

L'attrice Rachel Bilson, con un giacchino che rende originale anche il  semplice tris camicetta+pantaloni+stivali.

Coco Chanel sosteneva che “La moda invecchia, solo lo stile rimane sempre uguale”.
Elegance is innate. It has nothing to do with being well dressed.  “L’eleganza è innata, e non ha niente a che fare con l’essere ben vestiti”; (Diana Vreeland)

Abbigliamento femminile...indispensabile (si fa per dire.)

Un guardaroba femminile che si rispetti deve avere capi e accessori di base, abbinabili tra loro e a tutto ciò che già possedete o andrete via via comprando. Ecco la lista dei capi d'abbigliamento donna indispensabili.

Camicie

Una bianca e una nera. Si adattano a tutti i colori del vestiario e vanno praticamente con tutto: da sole con gonna (lunga, longuette o corta) o pantalone (lungo, trequarti o setteottavi), anche jeans (idem); sotto una giacca, anche del tailleur, o sotto uno scamiciato; con maglione, cardigan o gilet; sopra alla dolcevita o alla T-Shirt e così via.
Un passepartout da indossare di prima mattina e togliere a notte fonda, quando la camicia si impreziosisce dando via libera alla fantasia nell’abbinare accessori come una collana di classe, bracciali vistosi, orecchini pendenti, cintura con fibbia importante, scialle o foulard. (non tutti insieme, naturalmente.)

Twin set

Doppia soluzione composta da cardigan e top, da indossare insieme o separatamente.
Il cardigan, oltre che essere portato a pelle sopra l’intimo, può coprire un top di diverso colore e/o fantasia, la T-shirt, la camicia, il dolcevita. Abbottonato o aperto, diventa ancora più raffinato con uno stringicollo o un foulard; addirittura chic con un morbido collo di pelliccia a mo’ di sciarpa.
Il top può essere sfruttato come capo singolo in estate (sta benissimo con tutto!), per una serata in un locale, o come sottogiacca.


Dolcevita

ll collo alto è il migliore rimedio antifreddo per affrontare i mesi più freddi. Se non coperto da un maglione o da un cardigan, il dolcevita mette in risalto le forme e dona un irresistibile charme con una collana lunga.

Maglione

Se vi piace il collo alto, il suo risvolto può avvolgere morbidamente la parte terminale del mento per dare quel tocco glam e misterioso in più. Se invece preferite il collo a V, di giorno annodate una sciarpina fantasia se non mettete camicia, T-shirt o dolcevita e, di sera, sarete perfette a collo scoperto con catenina sottile e ciondolo solitario.
Jeans
È ammesso ovunque, 24 ore su 24. Dai tagli classici alle decorazioni in perline, strass, ricami e pizzi, i pantaloni (e le gonne) jeans assumono un significato preciso anche grazie a scarpe e accessori. Con le scarpe da ginnastica o da city è sportivo, con le decolletè o stivali a punta con tacco alto è decisamente glamour, con gli stivali a tacco basso è in stile metropolitano.
Con camicia di jeans, cardigan melange nei toni del marrone, sciarpa con frangia e stivali lo stile country è assicurato!

Pantaloni

A vita bassa o alta, dipende dai gusti e dalla linea! Modello a sigaretta per una linea più essenziale e pulita, magari con piega anteriore per avere più rigore, o a palazzo (solo se l’altezza ve lo permette).
GonneL’ideale sarebbe avere il tris al ginocchio, longuette e lunga alle caviglie per essere femminili e attraenti in qualsiasi contesto.  L'effetto finale dipende dal tipo di calza indossata (originali quelle fantasia, sia nei colori che nei ricami) e di calzatura che si indossano, oltre che da ciò che si abbina sopra.
La gonna è il capo femminile per eccellenza: valorizzatelo come vi suggerisce la creatività.


Tubino nero

Alias la soluzione ideale per sopravvivere ai momenti di indecisione e agli eventi dell’ultimo minuto! Il tubino nero non richiede altro poiché già da solo è un infallibile protagonista. Aperitivo, cena, cinema o teatro, long drink a metà serata e chi più ne ha più ne metta. Elegantissimo con qualsiasi capospalla, corto o lungo, insuperabile con un poncho o uno scialle, potete indossarlo liscio per avere un’aria sobria oppure valorizzarlo con bijoux di ogni colore e foggia. 

T-shirt

Dato il basso costo delle magliette in cotone a tinta unita,  potete contare su una discreta collezione per dare ritoccare il vostro stile in modo sempre innovativo. La classica T-shirt è stata reinterpretata in un’infinità di modi differenti. Collo stondato, a V o leggermente squadrato; maniche con risvolto; linea leggermente sciancrata in vita; bordature ondeggianti che prendono il posto delle tradizionali orlature. Per non parlare dei motivi geometrici o floreali, delle scritte adesive o di filo, dei decori con perline, strass, medagliette tintinnanti…


Capispalla

I cappotti e i piumini, continuamente rivisitati in lunghezza, è difficile che vadano fuori moda. Se notate, sono anni che l’inverno è dominato da questi capi. In fondo sono anche le migliori soluzioni per combattere il freddo con eleganza. Nero e marrone, inoltre, sono colori intramontabili e si accompagnano a tutto.
“Non ci sono più le mezze stagioni!”, si dice quando dal letargo invernale si passa alle tiepide giornate primaverili. Sì, in parte è anche vero che il clima non conosce mezze misure, ma qualcosa dopo esserci spogliate dal cappotto o dal piumino bisogna pur indossarlo!
Ed ecco che il soprabito e il trench fanno la loro comparsa. C’è chi lo preferisce dal taglio classico e chi invece ama i modelli che tendono verso le sahariane, con cintura a fori e fibbia.


Pashmina

Il jolly per confermare il proprio stile e le preferenze cromatiche. Se non potete permettervi costosi foulard, la pashmina ha un costo assai contenuto e i diversi colori (tinta unita o sfumati), pastello o vivaci, rivitalizzano l’immagine.


Tuta da ginnastica

Per il tempo libero e lo sport. Non solo; ci sono tute da ginnastica la cui giacchina può essere impiegata sopra il jeans o i pantaloni cargo (multitasca) e con scarpe da ginnastica o city per un look informale e disinvolto da città o gita fuori porta, quando la comodità diventa essenziale.


Vintage

La mania del vintage nasce proprio dall’amore per i capi e gli accessori appartenenti ad altre epoche, quindi ad altre mode. E diviene esso stesso nuova moda.
Avrete di certo sentito la mamma o la nonna esclamare “Ma guarda… Questo andava anche ai miei tempi e ora è tornato di moda!”.
Il consiglio più ovvio è di non buttare mai nulla, non si sa mai…
Eccovi un'altra guida pratica al guardaroba perfetto: i capi-base da tenere nell’armadio, gli intramontabili, quelli che risolvono qualsiasi situazione  e rendono una donna elegante in ogni occasione.

Per il giorno:- una giacca  (in cotone, lino o seta d’estate,  una  buona lana in inverno)
- un paio di jeans scuri, a vita media (da usare sia in tenuta  da tempo libero che nelle situazioni in cui sia consentito un look casual-chic)
- un pantalone classico, morbido, in colore scuro e in tinta unita
- due  gonne dritte, di buona fattura, lunghezza al ginocchio, (lana in inverno, fibre naturali in estate)
- qualche top, camicette o magliette colorate da abbinare a gonne e pantaloni
- una camicia bianca in ottimo cotone e taglio originale
- un trench impermeabile beige per la primavera e l’autunno
- un cappotto di buona lana e buona fattura
- un paio di mocassini e un paio di decolletè con tacco alto
- un paio di stivali di pelle
- foulard di seta
- un tailleur mezzogiorno-mezzanotte (da indossare di giorno in ufficio con una camicia colorata: basta un top di seta, calze nere e decolleté con tacco per trasformarlo in una mise elegante)
- borse di vario genere e colore da abbinare ai vetstiti, alle scarpe e alle cinture.

   Per la sera:- un tubino nero (non troppo aderente) o un abito in tessuto fluido, leggero, di taglio semplice e  raffinato.
- una gonna dritta, nera
-qualche camicetta o pull di taglio e tessuto elegante
- un pantalone nero
- uno scialle colorato (in pizzo o in lana) un coprispalle o un bolero chic
- scarpe con il tacco alto
- pochette
 piccole, originali, eleganti da abbinare alle scarpe

Naturalmente, accanto a questi pezzi ognuna di voi potrà accostare i capi di tendenza del momento, per  costruirsi un look attuale e dinamico.
Ma soprattutto, ricordate: non è l’abito che fa la donna ma la donna che fa l’abito. Tirate fuori l’eleganza che c’è in voi!

Non buttare nulla, prima poi torna comodo tutto. 
COSE DA NON METTERE MAI: 
Lo stropicciato, lo zingaresco, l'effetto mercatino, le minigonne, l’etnico, i gambaletti.

COSE DA FARE SEMPRE:
I capelli: naturali ma curatissimi, piega elegante e facile da riprodurre anche senza l'aiuto del parrucchiere. Rassicurante.

La biancheria: coordinata e colorata. Oppure ooordinata e chic. Fa sentire subito in ordine. Collant sempre di ottima qualità.
Altezza tacchi e orlo delle gonne devono essere proporzionali: più bassi i primi, più corte (ma non troppoo) le seconde.
Lo shopping: meglio farlo da sola perché così ci si concentra meglio. E' ammessa, al limite, un'amica fidatissima, che abbia dimostrato sempre buon gusto e abbia il coraggio di dirvi, quando vi provate qualcosa in camerino, se vi sta davvero bene o male. 
Prossimo acquisto: una mitica borsa di Hermés, modello Kelly in pelle bianca. (Vedi foto). Si può portare d'inverno e d'estate, di giorno e di sera, con ogni tipo di scarpe. In ogni caso, sempre chic. Quelle originali sono prodotte in serie limitata, ma esistono fantastiche imitazioni, di tutti i colori e di tutti i prezzi.  
La differenza tra le due borse di Hermès, la Kelly e la Birkin, sta nella tracolla, la prima ne ha solo una per poterla portare a mano, la seconda due, ed è da portare a spalla)...
Avvisi:le scarpe con il buco davanti si chiamano peep- toe, quelle con il cinturino Mary Jane.
 Troppi accessori, troppa vistosità nascondono la vera bellezza di un viso, poco trucco ma mirato, una bella testa ordinata, un capello curato, evitare le tonalità strane nei capelli preferire il classico e un buon profumo leggero ma persistente.
RIASSUMENDO: tanto abbigliamento a prezzo contenuto, pochi accessori ma di classe. Per intenderci, magliette, top, gonne, camicie, biancheria da H&M, Zara, Intimissimi ecc.  praticamente tutti i gradi store che ci offrono una qualità accettabile, delle linee moderne e un prezzo contenuto. Mentre le scarpe e le borse devono essere particolari, di qualità, evergreen, l'accessorio per differenziarsi, magari anche solo imitazioni di modelli realizzati da stilisti, Per rendere speciali anche la t-shirt bianca con un paio di jeans.
Nessuno saprà che per una Kelly o una Birkin di origine cinese abbiamo speso 15 euro invece di 10,000 dollari, ma l'effetto chic è assicurato.

3 regole d'oro:
“Regola numero uno – la pulizia personale, con particolare attenzione ai capelli (i capelli sporchi sono una piaga della società, per fortuna risolvibile).
Due: le scarpe. Le calzature di qualità innalzano tutta la figura. Quelle scadenti o fuori luogo d’altra parte la affossano.
Tre: curare i dettagli. Sono loro a rivelare la nostra personalità, perché sono altamente simbolici. Un orologio autorevole comunica la capacità di gestire il tempo, una camicia bianca la disponibilità a rimboccarsi le maniche, mentre anelli al pollice e french manicure rivelano una certa debolezza caratteriale”.


"Elegance is innate. It has nothing to do with being well dressed." — Diana Vreeland
"L'eleganza è innata. Non ha niente a che fare con l'essere ben vestiti."